Vince Tripoli-Causto, vince il metodo naturale:
L’Happy Stable ha inanellato ieri, domenica 9 ottobre 2005, un ennesimo successo in uno dei concorsi più prestigiosi dell’Italia meridionale, il 47° Csi *** del Parco della Favorita di Palermo. Il cavaliere ed istruttore del centro di Terrasini in provincia di Palermo Domenico Tripoli, in sella al cavallo italiano Causto, ha ottenuto due ottimi risultati nella categoria internazionale dello “small tour” dall’altezza di m. 1,30. Tripoli si è aggiudicato il secondo posto del sabato, dietro a Valentina Salerno, mentre ha fatto risuonare, nella splendida struttura di viale Diana con alle spalle il Montepellegrino, l’Inno di Mameli nella giornata conclusiva del concorso, la domenica. Il cavaliere, che monta per colori dell’Happy Stable, associazione da sempre sostenitrice di metodi non coercitivi, che vadano verso la più totale naturalizzazione del cavallo, ha infatti, ottenuto questi due splendidi risultati montando Causto con il metodo Parelli, ovvero senza imboccature, ma con una semplice capezzina, con Total Contact, una non sella di cui è testimonial proprio il vincitore della Coppa degli Assi 2005 Natale Chiaudani – e dulcis in fundo, con il cavallo scalzo. L’associazione di Terrasini, infatti, da parecchi anni ha dato vita a due gruppi di studio, che si occupano delle tecniche naturali di comunicazione con il cavallo e dell’impiego del cavallo sferrato in ambito sportivo agonistico. Il campo ostacoli della Favorita domenica 9 ottobre aveva preso due giornate di acqua e dopo la disputa del Gran Premio Coppia degli Assi era veramente in condizioni disastrose. Cavalli che scivolavano, inciampavano, nonostante avessero montati sui ferri, i ramponi. Tripoli e Causto hanno ottenuto la vittoria dando cinque secondi di distacco al secondo classificato, Anna Zerbi, allieva del pluridecorato campione azzurro e già vincitore di due edizioni della Coppa degli Assi, Roberto Arioldi.
“Sono veramente soddisfatto – ha dichiarato il cavaliere dell’Happy Stable di Terrasini – potere confrontarsi con cavalieri di grande livello e sui percorsi di grandi direttori di campo è molto importante soprattutto per noi che portiamo avanti questo tipo di concezione naturale. I tracciati di Giovanni Busso erano molto tecnici ed hanno messo alla prova tutti quanti, dando la possibilità ad ognuno dei binomi di esprime il meglio di sé. Se poi pensiamo che domenica la prova era una caccia, credo che solo chi avesse il cavallo sferrato avrebbe potuto galoppare quanto me, altrimenti si sarebbe incappati o in un errore, o addirittura in qualche brutto scivolone”. La vittoria di Tripoli si doppia, dunque, regalando all’associazione di Terrasini che da anni pratica la naturalizzazione del cavallo, un’ennesima conferma che il lavoro che i tecnici, gli allievi e i dirigenti, dell’Associazione sta andando nella giusta direzione. Vincere in una gara internazionale sui tracciati disegnati da Giovanni Busso, senza ferri, senza ferri, senza imboccatura e senza sella, non è una cosa da tutti i giorni e solo chi crede veramente può riuscire ad ottenere un risultato del genere!
Enrico Perez