A proposito d’imboccatura

“Fear of the Bit” del dott. Robert Cook…

Il dott. Robert Cook, accademico in chirurgia veterinaria,  vi spiega , con una impressionante raccolta di articoli di alto contenuto scientifico ma scritti con linguaggio divulgativo e illustrati da magnifici disegni originali, perché l’uso del morso – nonostante risalga agli albori della domesticazione del cavallo – è un errore durato troppo a lungo.

Infatti, non solo è intrinsecamente  controproducente per la relazione uomo-cavallo (in quando si basa sul dolore, o almeno sulla minaccia di dolore imminente, minando la fiducia del cavallo nell’uomo), ma di per sè, anche se usato da una mano di inarrivabile leggerezza, interferisce gravemente con la funzione respiratoria, in quanto corpo  estraneo nella cavità orale che suscita inappropriati riflessi di deglutizione nell’atto del movimento, interferendo con la funzione respiratoria. La traduzione italiana è limitata alla trilogia “Fear of the Bit” e all’allegato, interessantissimo questionario comportamentale che il dott. Cook propone a chi passa dall’uso del morso all’uso della sua testiera senza morso “The Bitless Bridle”.

Introduzione

imboccatura_intro Alla Equitana USA, 2000, la Bitless Bridle vinse il Enterprise Award per “il finimento equino più innovativo ” (Fig 1).Il premio copriva il periodo fino al 1999, ma, realisticamente, la nuova testiera costituiva la maggiore innovazione nei finimenti dall’introduzione dell’imboccatura con barbazzale nel quarto secolo AC.

Fig 1.Si vede come la capezzina della Bitless Bridle è sistemata in basso sulla testa, e tuttavia senza ostruire le narici (vedi Cook 2004)

[Photo courtesy of Carole Iverson]

Dal 1998, l’autore ha pubblicato moltissimo sull’argomento degli svantaggi dei morsi e i vantaggi delle testiere senza imboccatura.Due libri, sei articoli su riviste scientifiche e altri 10 su riviste di equitazione hanno confrontato criticamente l’imboccatura e il metodo di comunicazione senza imboccatura. Inoltre, autori indipendenti hanno pubblicato altri 30 articoli sul metodo senza imboccatura su giornali di equitazione in vari paesi del mondo.

Questo articolo ha tre obiettivi. Il primo, di fornire la bibliografia sulla nuova testiera senza imboccatura. Il secondo, di presentare ulteriore materiale in una forma comprensibile sia ai veterinari che ai non veterinari. Terzo, di pubblicare un questionario che permetta ai cavalieri di compilare un profilo comportamentale del loro cavallo montato con l’imboccatura e senza.

La prima parte del questionario mette in guardia il cavaliere su oltre cento conseguenze negative che l’imboccatura può avere sul loro cavallo e su loro stessi. La seconda parte consente di documentare quali di questi problemi è effettivamente presente nel loro cavallo. Il questionario è basato su una serie di risposte si/no riguardanti la presenza o l’assenza di oltre cento problemi comportamentali che l’autore ritiene, in questo momento, causati dall’imboccatura. Negli ultimi sei anni, tutti questi problemi, in molti cavalli e con molti cavalieri, sono stati risolti eliminando l’imboccatura(Cook 2003).I cavalieri che hanno abbandonato l’imboccatura hanno scoperto di possedere un cavallo molto migliore di quello che pensavano. L’eliminazione dei problemi dovuti all’imboccatura aumentava il benessere e le prestazionidel loro cavallo e rendeva il cavalcare più semplice, più sicuro e più gratificante.

Questo articolo è suddiviso in tre parti, rispecchiando i suoi tre obiettivi.

Un aggiornamento sulla ricerca recente

L’uomo ha sottostimato gli effetti negativi dell’atto di mettere una o più barre metalliche nella bocca di un cavallo(Cook 1998a, 1998b, 1999a, 1999b, 1999c, 2000, 2001a, 2001b, 2002a, 2002b, 2002c, and 2003).Nonostante tutti gli uomini di cavalli abbiano familiarità con l’espressione “avversione all’imboccatura”, se richiesti di compilare una lista di problemi che costituiscono questa sindrome probabilmente avrebbero difficoltà a pensarne più di una mezza dozzina.

Tuttavia l’autore individua almeno 98 problemi che interessano il cavallo e almeno altri 10 che interessano il cavaliere. E’ stato possibile riconoscerne un tale numero solo dopo lo sviluppo di una nuova testiera senza morso che differisce completamente, dal punto di vista concettuale, dagli hackamore, dai bosal e dai sidepull. La facilità con cui un cavallo può essere portato, da un giorno all’altro, da un morso normale alla nuova Bitless Bridle ha contribuito a identificare molti problemi che non erano stati precedentemente riconosciuti come attribuibili all’imboccatura. In sostanza, questo ha rappresentato una possibilità senza precedenti di condurre un esperimento controllato su larga scala.

Recentemente, l’autore ha rivisto le relazioni scritte che ha ricevuto da 605 utenti del nuovo metodo(Cook 2003).Da allora, il lavoro di revisione è continuato e il questionario riportato nella Parte III di questo articolo è basato sulle osservazioni aggiornate. Il confronto del comportamento è stato fra un metodo di comunicazione doloroso e invasivo (l’imboccatura), e un metodo indolore e non invasivo (la Bitless Bridle). Poiché il comportamento dei loro cavalli, mentre usavano l’imboccatura, era ben noto ai cavalieri da molti anni, e poiché la conversione dalla comunicazione con l’imboccatura a quella senza l’imboccatura è avvenuta letteralmente da un giorno all’altro, le variazioni dei pattern prima-e-dopo erano molto evidenti.I dieci risultati più importanti che sono emersi da questo studio sono i seguenti:

  • Un morso (qualsiasi morso) causa dolore al cavallo, anche se il cavaliere non ne è consapevole
  • Il dolore ed altre conseguenze fisiopatologiche danno origine nel cavallo a problemi comportamentali più comuni e più gravi di quanto si era precedentemente supposto
  • Le manifestazioni del dolore causato dal cavallo possono essere classificate in quattro gruppi (paura, fuga, lotta e blocco)
  • Tutte le reazioni precedenti sono varianti della PAURA, e tutte aumentano la probabilità di incidenti sia per il cavallo che per il cavaliere
  • l’imboccatura è una causa comune di asfissia (‘pesantezza del fiato’, ‘respiro rumoroso’, ‘soffocamento’) e dovrebbe essere sempre preso in considerazione nella diagnosi differenziale della neuropatia laringea ricorrente (emiplegia laringea)
  • l’imboccatura è una comune causa di molte malattie elencate in passato fra quelle “a causa ignota” (la sindrome della testa scossa, la dislocazione dorsale del palato molle, l’intrappolamento epiglottico, il collasso della trachea, e il sanguinamento polmonare)
  • l’imboccatura è una causa comune di azione di scarsa qualità, di piede incerto, di andatura corta. Poiché riduce l’apporto di ossigeno, i cavalli da corsa, in modo particolare, sono soggetti a affaticabilità prematura, a collasso, a cadute e a fratture ossee degli arti
  • L’eliminazione dell’imboccatura porta benefici non solo quelli checavalieri identificano come “cavalli che odiano l’imboccatura”, ma anche ai cavalli nei quali i cavalieri non hanno mai riconosciuto tale avversione.
  • La rimozione dell’imboccatura rende l’equitazione più sicura, più semplice e più gratificante per il cavaliere
  • La rimozione dell’imboccatura migliora le prestazioni, riduce gli incidenti e aumenta il benessere del cavallo

Panoramica dei metodi di comunicazione

L’uomo dell’età della Pietra, circa 5000 anni fa, ha il merito di aver addomesticato il cavallo per la prima volta. Purtroppo, al tempo stesso ha fatto il comprensibile errore di inventare l’imboccatura. La presenza di un opportuno spazio fra i denti ha suggerito all’uomo primitivo di utilizzarlo come ‘impugnatura’ sull’animale.

sezione_testa Fig 2. Sezione trasversale della testa di un cavallo, all’altezza dell’angolo della bocca, con un morso a leva in posizione. Il diagramma è disegnato in scala e la sezione è rappresentata come sarebbe vista dal lettore di fronte al cavallo, mentre guarda direttamente all’interno della sua bocca. Il diagramma è basato su misure prese da un cavallo di dimensioni superiori alla media, tuttavia le barre della bocca distano fra di loro solo 29 mm (1 1/8 pollici). Per scopi illustrativi, l’asta del morso è rappresentata a 90° dalla linea delle labbra. In realtà, l’angolo non sarà mai superiore a 45°, ma questa discrepanza non influisce sui meccanismi d’azione descritti in seguito.Il morso illustrato ha una barra di 10 cm (quattro pollici), cannoni di 12.5 mm (mezzo pollice) di diametro, un’incisura leggera, e un rapporto due a uno fra una barra di 5 cm (due pollici) e una leva di 10 cm (quattro pollici). Tenuto conto di come sono fatti i morsi a leva, questo è considerato un morso leggero. La bocca è rappresentata in una posizione leggermente aperta, con le labbra appena socchiuse. In una doppia redine, ilfiletto si appoggerebbe alle barre dietro al morso, fra questo e il primo molare. Pernecessità di chiarezza, è rappresentato uno spazio fra morso e barre, ma nella realtà ci sarebbe contatto diretto sia che la lingua stia sopra, che sotto il morso. Tuttavia, il morso consente all’aria di entrare nella bocca, e pertanto è appropriato, anche se si tratta di una cosa incresciosa,rappresentare la presenza di aria attorno alla lingua e in altre zone della bocca. La punta della lingua è rappresentata “sopra il morso”. Questa è probabilmente la posizione meno dolorosa per quel delicato organo di senso. Il cavallo ha altre due possibilità. La prima è di lasciare la lingua sotto il morso. Poiché la lingua è più larga delle barre, questa posizione sarà più dolorosa, perché la lingua sarà intrappolata fra il morso e i margini taglienti dell’osso che costituiscono le barre. La seconda è quella di arretrare la lingua in modo che la sua punta sia “dietro il morso”. Questo evita il dolore alla lingua ma causa lo stesso dolore osseo di quando la lingua è “sopra il morso”. Inoltre, la base della lingua adesso eleva il palato molle e questo, insieme all’ingresso dell’aria nella parte digestiva della gola, ne ostruisce la parte respiratoria.Quando un morso è sistemato centralmente nella bocca, la lacuna centrale evita che i cannoni premano direttamente verso il basso sui margini affilati delle barre. Piuttosto, i cannoni tendono a afferrare e comprimere la mandibola dall’esterno all’interno. In tal modo, premono sulle branche terminali del nervo mandibolare nel punto di uscita dall’osso mandibolare in corrispondenza del forame mentoniero Fig 2; vedi anche Parte II, Fig. 1). Ogni qual volta il morso non è perfettamente simmetrico nella bocca, uno dei cannoni agisce con movimento altalenante sul margine affilato di una barra.Un filetto o un morso sono meccanismi che agiscono mediante pressione, e che generano dolore o paura del dolore mediante il contatto fra metallo ed osso. L’osso è coperto da un sottile strato digengiva ma non ha altri “cuscinetti”. In corrispondenza del punto dove agisce la pressione del morso, l’osso ha una sezione approssimativamente circolare, con una lacuna a forma di fagiolo che produce due margini affilati alle ore 11 e alle ore 1, le barre. In un cavallo di grande taglia, come quello qui rappresentato, il diametro della sezione è di circa 45 mm; lo stesso diametro di un uovo di gallina tagliato a metà. L’osso è inoltre fragile come suggerisce il paragone e dovrebbe essere trattato con il conseguente rispetto.
Legenda: nero: osso; grigio chiaro: tessuti molli; grigio scuro o punteggiatura rossa: aree di sensibilità particolarmente elevata innervati dai rami terminali del nervo mandibolare; punteggiatura bianca o gialla: aree di sensibilità particolarmente elevata innervati dai rami terminali del nervo mascellare (vedi #8, labbro superiore e tetto della bocca o palato duro).

1. apice dell’osso nasale (con il quale entra in contatto la capezzina della Bitless Bridle); 2. osso turbinato inferiore; 3. ingresso al meato medio (un’apertura che connette la cavità nasale con i seni); 4. falsa narice (spazio che viene eliminato quando le narici si dilatano sotto sforzo; 6. palato duro (toccato dai morsi severi e dai morsi con spatola); 7. punta o porzione libera della lingua (continua con il corpo e la base della lingua); 8. labbro superiore; 9. cannone; 10. lacuna del morso; 11. asta del barbazzale; 12. leva del morso; 13. labbro inferiore; 14. solco mentoniero (chiamato così perché è la linea sulla cute della parte inferiore della mandibola dove appoggia il barbazzale , ma non è realmente un “solco”; 15. forame mentoniero, punto dal quale il nervo mandibolare esce dalla mandibola per fornire sensibilità alle barre e al labbro inferiore).

Nel momento in cui il morso preme sul margine superiore della mandibola (le barre) e il barbazzale preme sul margine inferiore, l’osso e i tessuti molli sono compressi fra due pezzi di metallo. Le barre sono parti ossee con un margine affilato, coperte solo da un sottile strato di gengiva e dalla mucosa della bocca. Quello che chiamiamo “gengiva” è uno strato di tessuto connettivo,dello spessore di circa 2 mm, fermamente aderente all’osso sottostante e alla mucosa orale soprastante, sottile e trasparente. Si tratta, in realtà, di periostio modificato (la “pelle” delle ossa). Quindi, il danno alla gengiva è un danno all’osso.Le barre non sono piatte come spesso descritto nè sono dotate da tessuti molli sufficienti a giustificare la loro descrizione come “rotondeggianti e carnose” (Fig 2).In corrispondenza delle barre, l’osso della mandibola non è imbottito nè in alcun modo protetto dal morso. E’ esposto ai traumi come la cresta tibiale dell’uomo. La punta della lingua può, o no, fornire una qualche protezione. Siccome il cavallo spesso e deliberatamente arretra la punta della lingua dietro al morso (e facendo così ostacola la propria attivitàrespiratoria), la lingua non deve essere considerata come una protezione per l’osso. .Quando il morso preme sulle barre, la forza per pollice quadrato (pressione), essendo concentrata sul loro margine affilato, può essere immensa.Non è sorprendente che questa pressione generi un intenso dolore. Inoltre danneggia frequentemente l’osso e provoca la crescita di speroni ossei ancora più dolorosi (Fig 3).

L’opinione diffusa che, nel tempo, la bocca diventi così callosa da intorpidire i nervi fino a privarla di sensibilità è falsa. I cavalli che tirano e che hanno una bocca “dura”stanno semplicemente facendo quello che possono per evitare il dolore. Nella loro disperazione, hanno tre possibilità. Primo, possono afferrare l’imboccatura fra i primi molari. Secondo, possono estendere la testa e il collo in avanti, in modo che l’imboccatura si appoggi al margine anteriore dei primi molari della mandibola, piuttosto che sulle barre, maggiormente sensibili. Terzo, possono intrappolare l’imboccatura sotto la lingua e cercare di immobilizzarlo. Nessuna di queste possibilità è completamente soddisfacente dal punto di vista del cavallo, poiché sentono comunque dolore. Ma non possiamo biasimarli per aver provato ad alleviare questa tortura.

abnormalFig 3. Si vede il profilo liscio delle barre sul lato destro di un cavallo normale (inserto), confrontato con un grosso sperone osseo dello stesso lato di un’altra mandibola. La mandibola anormale ha uno sperone osseo anche sul suo lato sinistro, ma è meno facile da vedere. Tutti gli speroni sono localizzati come questi, sulle barre immediatamente sopra il foro (il forame mentoniero) sulla faccia laterale della mandibola, da cui emerge il nervo mandibolare (Fig. 2 e vedi anche Parte II, Fig. 1). Le barre della mandibola anormale distavano 32 mm (1 ¼pollici) a livello degli speroni ossei.

L’esame fatto dall’autore su 65 mandibole di cavalli di cinque o più anni in tre collezioni museali ( (Cook 2002a) ha mostrato che speroni ossei erano presenti in 49 (75%). Poiché alcuni dei 65 cavalli erano selvaggi ed erano stati senzaimboccatura per tutta la vita (i cavalli selvaggi non hanno speroni ossei), la prevalenza reale dell’alterazione nei cavalli con l’imboccatura è in realtà di oltre il 75%. Nessuno sperone è stato trovato in un esame di 35 crani di zebra. I lettori possono immaginare il forte dolore avvertito da un cavallo con speroni ossei sulle barre quando viene “controllato” con un’imboccatura d’acciaio. Non meraviglia che alzi la testa, apra la bocca e “sfugga all’imboccatura” in ogni maniera.

Purtroppo, invece di risolvere il problema eliminando la causa, unico metodo appropriato, l’approccio standard al problema è quello di utilizzare una grande varietà di attrezzature supplementari eliminarne i sintomi. Questi attrezzi sono progettati per impedire al cavallo di fare delle cose che non avrebbe neanche mai pensato di fare se non avesse mai avuto un’imboccatura in bocca. Da qui l’uso di ingegnose cinghie per tentare di chiudere la bocca, come i chiudibocca e le capezzine tedesche. Analogamente, nella speranza di limitare, se non eliminare, il sollevamento della testa, sono utilizzate le martingale. Per scoraggiare l’evasione dall’imboccatura mediante spostamento della lingua, i cavalli da corsa hanno la lingua legata alla mandibola con cinghie rigide o elastiche. E’ facile prevedere che nessuno di questi sistemi costituisce un’efficace soluzione del problema. Non sono nemmeno molto efficaci per eliminarne i sintomi.

Ulteriori accuse al metodo di comunicazione basato sull’imboccatura sono reperibili nelle parti II e III di questo articolo, Al momento, basta osservare che l’antichità del metodo non è affatto una garanzia della sua effettiva efficacia. Il principale difetto del metodo basato sull’imboccatura è che, tranne che nelle mani di un maestro dell’equitazione con un assetto incrollabilmente indipendente, l’imboccatura causa dolore(Cook 2003).La ‘mano leggera’ consiste nell’applicare una pressione bassa o nulla sull’imboccatura. Poiché la bocca del cavallo è una delle parti più sensibili del suo corpo, anche la più piccola pressione causa un intenso dolore (Fig 4).

cavallo_rossoFig. 4. Inevitabilmente, questa immagine sembra una caricatura, ma il suo messaggio è serio. Questa è la rappresentazione di un cavallo, se si apportano le modifiche di scala e di colore per rappresentare la sensibilità relativa al tocco delle parti del suo corpo. Le partiscure rosse o grigie e le aree punteggiate rappresentano le zone più fornite di nervi sensitivi. In questa rappresentazione il muso e la lingua diventano le parti più grandi del corpo perché sono le più importanti per “toccare/sentire”. Il cavallo dipende dal suo muso per esaminare il proprio ambiente e sopravvivere.

Il cavallo manifesta questo dolore con le quattro F costituite da fright, flight, fight e freeze [paura, fuga, lotta e blocco]. Oltre al fatto che tali manifestazioni solo la causa fondamentale di incidenti per il cavallo e per il cavaliere, l’imboccatura interferisce inoltre sia con la respirazione che con l’andatura(Cook 1999a, 1999b, 2000). Il fiato corto è causa di affaticamento precoce e, ancora una volta, l’affaticamento precoce è una importante causa di incidenti. L’affaticamento causa cadute, e le cadute possono essere mortali sia per il cavallo che per l’uomo. Infine, l’affaticamento è una comune causa di basse prestazioni.

Criteri per un metodo di comunicazione accettabile

Una comunicazione accettabile dovrebbe essere:

  • Umana
  • Efficace come forma di comunicazione
  • Compatibile con la fisiologia del cavallo sotto sforzo.

Il metodo con l’imboccatura è inaccettabile in base a tutti e tre i criteri. Potrebbe essere considerata umana nelle mani di un cavaliere eccellente che ha imparato a non farne uso. Ma anche un cavaliere eccellente non è nato con una mano leggera e per anni cavalli hanno dovuto sopportare dolore intanto che il cavaliere,diventato eccellente dopo un lungo tirocinio, imparava. Nelle mani di un cavaliere medio, l’imboccatura causa dolore. Nelle mani di un principiante, l’imboccatura è una crudeltà.C’è anche una quarta caratteristica di ogni metodo di comunicazione; non si tratta di un criterio assoluto, ma, quando è presente, rappresenta un plusvalore. Si tratta della sua applicabilità ad ogni tipo, temperamento, età e grado di addestramento del cavallo, oltre che ad ogni tipo, temperamento, età e grado di addestramento del cavaliere. Nonostante che il metodo con l’imboccatura sia stato usato a lungo in tutte le discipline e su tutti i tipi di cavallo, si deve dire che l’imboccatura induce con troppa facilità ad abusarne, sia intenzionalmente che senza volerlo. Non può, quindi, essere raccomandato per l’uso generalizzato(vedi Parte II: Tabella I).Tralasciando l’evidenza attualmente disponibile sul fatto che l’imboccatura causa dolore, anche l’efficacia dell’imboccatura dal punto di vista del cavaliere è discutibile, vista semplicemente la molteplicità di modelli d’imboccatura in commercio. Questa situazione è abbastanza simile a quella che avviene in medicina. Quando esiste una molteplicità di trattamenti per una malattia o un problema, si può generalmente affermare che nessun trattamento è completamente soddisfacente. Come ci si può aspettare, il metodo basato sull’imboccatura è inefficace a prevenire i molti casi di sgroppata, smontonata e impennata causati dalla stessa imboccatura. Quando si capisce che questi tre problemi hanno l’imboccatura come causa comune, diventa evidente che non è logico aspettarsi di risolverli continuando nell’uso dell’imboccatura, semplicemente cambiandone la forma.
Professor of Surgery Emeritus, Tufts University School of Veterinary Medicine.USA

Chairman, The Bitless Bridle Inc.

Current address: 206, Birch Run Road, Chestertown, MD 21620 USA

Tel: (410) 778 9005E-mail: drcook@bitlessbridle.com

The Bitless Bridle Inc. 2020, South Queen Street, York, PA 17403-4829

Toll Free: (866) 235 0938E-mail info@bitlessbridle.comOnline at www.bitlessbridle.com

Vedi la Parte IIII di questo articolo per la bibliografia completa, i testi della quale sono disponibili online all’indirizzo www.bitlessbridle.com. Nello stesso sito è anche disponibile l’elenco completo degli articoli che sono stati pubblicati sulla nuova imboccatura.

L’imboccatura è invasivo nel senso che implica l’introduzione di uno o più corpi estranei in una cavità del corpo La vicinanza della radice del canino alle barre nel maschio e la possibile presenza di un dente di lupo non affiorato in entrambi i sessi era ovviamente sconosciuta.

Poiché l’osso dipende dal periostio per la sua nutrizione, un danno alle gengive (periostite) può provocare la morte di zone ossee e la formazione dei cosiddetti sequestri. Questi frammenti di tessuto osseo necrotico, talora lunghi anche 3 cm, devono essere eliminati dai tessuti circostanti o devono essere rimossi chirurgicamente: mettetevi in bocca una matita e osservate come ritraete immediatamente la lingua e usate incessantemente la sua punta per “giocare” con la matita.

Ora sperimentate quanto è difficile mangiare o bere. Sforzatevi di non sbavare. Come riuscireste a correre? La pressione effettiva deve ancora essere misurata, ma facciamo un esempio ipotetico. Supponete che un cavaliere applichi una forza di 5 libbre (circa 2.5 kg) sulla redine di un morso, cosa non rara secondo un lavoro della Dr. Hilary Clayton presso la Michigan University. Assumiamo che il morso abbia una leva di una lunghezza che moltiplica questa forza per tre. Quindi, 15 libbre d peso saranno distribuite su una superficie di circa 1/5 di pollice. Questo corrisponde a una pressione di 75 psi (pounds per square inch): Immaginate che pressione potrebbe esserci se un cavallo sobbalza violentemente e il cavaliere si aggrappa momentaneamente alle redini per riguadagnare il proprio equilibrio. L’intero peso del cavaliere e la sua forza d’inerzia che piombano contro le barre possono generare una forza tremenda.

Il principio base per una sella ben adattata è che non deve applicare alcuna pressione sulle prominenze ossee come il garrese e la spina dorsale. La sella non deve nemmeno toccare queste aree. Al contrario, la pressione dev’essere uniformemente distribuita sulle parti carnose della schiena, ossia i muscoli. Purtroppo, fino a sei anni fa, gli stessi principi non sono stati applicati alle imboccature. Il principio di tutti i morsi, degli hackamore, dei bosale deisidepull contraddice apertamente il principio “nessun dolore”. La pressione è deliberatamente applicata sull’osso, ed è quindi dolorosa. La Bitless Bridle, invece, segue il principio base adottati per le selle e in generale per gli articoli di selleria, quello di non causare dolore. La nuova testiera può applicare solo una pressione modesta, e tale pressione è distribuita attorno all’intera testa, e in gran parte su aree carnose come le guance e la nuca.

I problemi causati dall’imboccatura e i principi di comunicazione discussi in questo articolo sono basati sull’esperienza di sette anni con la Bitless Bridle per montare. L’autore ritiene che gli stessi problemi e gli stessi principi si applichino anche agli attacchi ma non ha ancora un’esperienza abbastanza ampia in questa disciplina. Sta attualmente raccogliendo i risultati di test nel campo degli attacchi e li riferirà al momento dovuto.

Parte II: Malattie causate dalla imboccatura e altre conseguenze negative

L’imboccatura come causa della sindrome della testa scossa

Nel 1979, l’autore ha pubblicato un articolo in quattro parti sulla sindrome della testa scossa nel cavallo. Questo lavoro ha costituito il primo rilevante contributo alla letteratura su un problema che per lungo tempo è stato causa di disagio e di frustrazione sia per i proprietari che per i veterinari, per non parlare dei cavalli. In questa prima serie di articoli, l’autore aveva descritto la storia naturale e il quadro clinico della sindrome e aveva raccomandato un protocollo per gli accertamenti e l’esame clinico dei cavalli affetti. Ma, nonostante avesse usato così tanto inchiostro,affermò chiaramente che non conosceva la causa del problema e che quindi non poteva suggerire alcuna cura. Tredici anni dopo, pubblicò alcune ulteriori idee si questo problema, senza tuttavia gridare vittoria sulla questione vitale della causa e della cura(Cook 1992).In quel momento, molti altri ricercatori stavano studiando il problema ma nessuno era stato in grado di proporre una cura efficace.
Tuttavia, nel corso degli ultimi sette anni la perdurante ricerca dell’autore ha fornito una convincente evidenza a sostegno dell’ipotesi che la causa più comune di questo problema è la nevralgia trigeminale causata dall’imboccatura(Cook 1999b, 1999c, 2000, 2002a, and 2003). Poiché la sindrome è stata un problema così ostico in passato, è una gran bella cosa poter riferire che, alla fine, esiste una cura che è contemporaneamente logica ed efficace. I risultati molto convincenti forniscono ulteriore, indiscutibile evidenza che l’imboccatura non è solo un metodo di comunicazione inefficente, ma anche un metodo con controindicazioni fisiologiche.

In passato, molte diverse malattie sono state proposte come causa presuntiva dei sette o più segni clinici che si pensava costituissero la sindrome della testa scossa(Cook 2003).Malauguratamente, nessuna di queste spiegazioni era confermata da una convincente risoluzione della sindrome a seguito della cura della malattia imputata come causa.
La sindrome prende il nome dal suo segno più evidente e fastidioso; il persistente, violento e spasmodico innalzamento verticale della testa al momento del lavoro. Altri segni caratteristici includono lo sfregamento del naso, lo starnutire, lo sbuffare, e una generale ipersensibilità e impressionabilità quando maneggiato attorno alla bocca, sul muso e sulle orecchie (vedi Tabella I nella Parte III di questo articolo). L’elevata temperatura ambientale, il vento e la pioggia accentuano questi segni, come pure la luce solare intensa. A causa dell’ultima osservazione, alcuni cavalli affetti dalla sindrome sono definiti fotofobici.

Questi segni apparentemente non correlati possono essere a questo punto spiegati con efficienza sulle base del fatto che, collettivamente, sono tutti segni di neuralgia facciale. Quindi, invece di dover proporre una molteplicità di cause, nessuna delle quali completamente convincente, disponiamo di un’ipotesi unificante che spiega tutti i sintomi della sindrome con una sola causa. Fortunatamente, l’ipotesi regge alla prova cruciale a cui dev’essere sottoposta qualsiasi ipotesi scientifica: che la rimozione della causa consegue la risoluzione completa della sindrome o almeno una convincente regressione dei sintomi.

La neuralgia facciale è il nome tecnico di una malattia che, in medicina umana, è anche nota cometic douloureux enevralgia del trigemino. Nell’uomo è una malattia fortemente dolorosa, da cui la parola‘nevralgia,’ che significa semplicemente dolore lungo il decorso di un nervo.Il trigemino è il più importante nervo sensitivo del capo e il più grande dei nervi cranici. Nell’uomo, è predisposto a una grave nevralgia che è notoriamente difficile da curare, perché la causa non è nota.
Come il suo nome suggerisce, il trigemino ha tre rami (Fig 1).Un ramo assicura la sensibilità all’osso della mandibola, ai suoi denti, e ai tessuti adiacenti della bocca, mento, labbra e gengive. Innerva anche le ghiandole salivari e le orecchie. Analogamente, il secondo ramo innerva l’osso, i denti, il palato duro, il palato molle, la mucosa nasale, il labbro e le gengive della mascella. E’ chiamato quindi ramo mascellare. Il terzo ramo innerva l’occhio, le palpebre, le ghiandole lacrimali, la pelle della fronte e la mucosa nasale vicina. Non meraviglia che venga chiamato il ramo oftalmico.

L’autore propone che l’imboccatura scateni sia il dolore acuto, che il dolore cronico lungo il decorso del nervo trigemino, ossia la nevralgia. Il dolore può essere trasmesso direttamente al cervello o può essere generato indirettamente, attraverso un meccanismo di feedback il cui risultato è quello che si definisce dolore riferito. In questo fenomeno, i segnali dolorosi da qualsiasi tributario del trigemino in contatto diretto con l’imboccatura possono diffondersi a qualsiasi altro tributario dello stesso nervo, per cui si avverte dolore in aree della testa che non hanno alcun contatto diretto con l’imboccatura.

nervi_facciaFig 1. La figura mostra la distribuzione dei tre rami principali del nervo sensitivo della faccia, il trigemino. Tutto quello che i lettori devono fare perimmaginare la distribuzione potenziale del dolore facciale è di iniziare da una delle aree di contatto con l’imboccatura e di seguire le diramazioni rosse da quel punto alle terminazioni nervose di qualsiasi altra area facciale. Alcuni cavalli avranno dolore o ipersensiblità nella regione del uso, mentre altri cavalli lo sentiranno maggiormente attorno agli occhi, alle orecchie o alla fronte.

La stimolazione cerebrale diretta da un dolore acuto nella bocca spiega il violento sollevamento della testa. Il dolore più cronico viene probabilmente avvertito come un dolore osseo sordo, abbastanza simile a un mal di denti, e può spiegare la tensione delle mandibole, del collo, della schiena e degli arti. Questo spiega il passo rigido e l’andatura corta caratteristica di molti cavalli montati con l’imboccatura; anormalità che spariscono eliminando l’imboccatura. Quando abbiamo mal di denti, camminiamo cauti e non abbiamo nessuna voglia di correre. Il cavallo potrebbe avere la stessa sensazione, ma quando viene obbligato a lavorare è soggetto a spasmi muscolari intermittenti del collo, che producono l’innalzamento della testa.

Segnali dolorosi possono essere inviati direttamente al cervello da qualsiasi area delle gengive, labbra, palato duro, lingua e denti su cui può premere un morso. Nel maschio, come mostrato nella Figura 1, le radici dei canini scorrono molto vicine alle barre. Il dolore dai canini quando il cavallo è “sopra l’imboccatura” probabilmente spiega l’incidenza più alta della sindrome nei castroni che nelle femmine, e la tendenza della sindrome ad essere frequente fra i cavalli addestrati per il dressage. Alcuni cavalli di entrambi i sessi hanno inoltre un dente di lupo nella mandibola (come rappresentato), per quanto siano più comuni nella mascella. Quelli nella mandibola passano spesso inosservati perché, essendo vestigiali, possono non affiorare mai. Stanno sotto la gengiva proprio davanti al primo dente molare.
La stimolazione indiretta può dare luogo a ipersensibilità, a prurito, a formicolio o a dolore franco. Queste sensazioni a carico del ramo mandibolare spiega la reazione che molti cavalli mostrano quando sono toccati attorno alle orecchie. I dolore riferito dalle barre può anche scendere in basso lungo i rami nervosi che innervano la lingua. Questo può comportare che la lingua stessa diventi ipersensibile, e può essere una ulteriore ragione per spiegare il motivo per cui molti cavalli hanno la bocca sensibile. Lo stesso meccanismo può essere invocato per immaginare che la nevralgia del trigemino possa manifestarsi come un mal di denti.

Il dolore riferito al ramo mascellare spiega gli starnuti, gli sbuffi e lo sfregamento del naso della sindrome della testa scossa. La stimolazione indiretta del ramo oftalmico, causata dal dolore riferito, spiega la sensibilità alla luce intensa, i rapidi spasmi delle palpebre, e l’intolleranza ad essere maneggiato sulla fronte. La stimolazione delle ghiandole lacrimali spiega inoltre lo scolo acquoso nasale e fornisce un’ulteriore spiegazione per gli starnuti.
I segni clinici della sindrome della testa scossa rappresentano l’esagerazione patologica di una risposta normale. Un cavallo sano risponderà con un sollevamento della testa a una mosca che si posa sul muso. Un cavallo con una nevralgia del trigemino si comporta come se pensasse di essere tormentato sul volto da uno sciame di mosche particolarmente aggressive e fastidiose. Immaginate questa sensazione, unita a un furioso mal di denti a entrambe le mascelle, e potrete avere una vaga idea del dolore di cui soffre il cavallo. Il tic douloureux è uno dei dolori più acuti che l’uomo può sperimentare.

In funzione della durata e della gravità della neuralgia, la rimozione del morso permette di ottenere una regressione o una completa scomparsa dei sintomi. I cavalli affetti possono mostrare un miglioramento più o meno immediato o un miglioramento progressivo nel corso di un periodo di molte settimane o mesi. Presumibilmente, si potrebbe documentare che molti di questi cavalli hanno speroni ossei sulle barre, ma questa correlazione non è ancora stata fatta.

Molti cavalli affetti dalla sindrome mostrano segni di disturbo comportamentale molto più numerosi dei sette, o giù di lì, tradizionalmente associati a questa sindrome. L’autore conclude che la sindrome della testa scossa è semplicemente una parte di una sindrome molto più complessa, l’avversione al morso. In altre parole, la nevralgia facciale spiega i segni tradizionali della sindrome della testa scossa, ma i cavalli affetti quasi certamente mostreranno molti altri segni associati con le quattro F del fright, flight, fight, and freeze [paura, fuga, lotta e blocco] (Parte III; Tabella I).

Imboccatura come causa di ostruzione delle vie aeree superiori

Alcune malattie respiratorie, che l’autore ha dimostrato essere causate dal morso, includono la dislocazione dorsale del palato molle(Cook 1999a, 2002a), l’intrappolamento epiglottico (Cook 1999b), e il sanguinamento polmonare (Cook 1999a). L’autore oggi segnala che l’imboccatura è anche la causa dell’anormale rumore respiratorio durante il lavoro ed è responsabile della “pesantezza del respiro” in molti cavalli(Cook 2003).l’imboccatura dovrebbe essere considerato nella diagnosi differenziale in tutti i cavalli che respirano rumorosamente. Lo stridore laringeo non è più un segno che possiamo automaticamente considerare patognomonico di neuropatia laringea ricorrente (emiplegia laringea). La deformazione della trachea con ulteriore ostruzione delle vie aeree è molto più comune di quanto si supponeva. L’autore ritiene che possa essere un effetto a lungo termine dell’ostruzione delle vie aeree causata dal morso. Per finire, l’ostruzione delle vie aeree potrebbe essere un fattore causale della malattia delle piccole vie aeree (bolsaggine).

La punta della lingua è come la punta di un iceberg… la parte posteriore è molto più grande. La lingua è un organo lungo e voluminoso. In un cavallo adulto misura circa 35 cm (14 pollici). Un sistema per ricordare la lunghezza della lingua è quello di ricordarsi che è sospesa allo stesso scheletro che sostiene la laringe. Ogni cosa che fa muovere la punta della lingua, probabilmente ne fa muovere anche la base, e, quindi, il palato molle e la laringe. La lingua è un potente organo muscolare ma anche un organo di senso molto raffinato. Sceglie il cibo, in base alla consistenza e al sapore, e con la potenza del suo movimento gioca un ruolo critico nella masticazione e nella deglutizione del cibo. La lingua ha funzioni prevalentemente digestive. E’ attiva durante l’alimentazione, ma dovrebbe essere a riposo durante il lavoro. Come tutti i mammiferi, il cavallo si è evoluto per dedicarsi alternativamente all’alimentazione o al movimento. Non può svolgere le due attività contemporaneamente. E tuttavia, mettendogli un morso in bocca, l’uomo si aspetta precisamente che lo sappia fare.

Nel cavallo in movimento in libertà, le labbra sono chiuse; non c’è aria nella bocca; la lingua immobile occupa l’intero spazio all’interno della cavità della bocca e della parte digestiva della gola sotto il palato molle; la salivazione è sospesa. Nel cavallo montato,con un morso in bocca, la tenuta delle labbra è interrotta; le mascelle possono essere francamente aperte; la bocca e la parte digestiva della gola contengono aria; la lingua è costantemente in movimento; la salivazione è stimolata.

Le precedenti risposte stimolate dal morso sono proprie dell’attività digestiva. Tutte queste risposte sono diametralmente opposte a quelle del sistema respiratorio necessarie durante l’esercizio fisico. Di conseguenza, il morso interferisce con la capacità del cavallo di respirare in maniera appropriata all’attività. Poiché un cavallo in corsa fa un passo per ogni atto respiratorio, se non può respirare adeguatamente non può nemmeno muoversi adeguatamente.Quando queste due funzioni sono danneggiate, insieme a altre funzioni cardiovascolari cruciali per l’esercizio fisico,l’imboccatura impedisce a un cavallo di esprimere il suo pieno potenziale. I dettagli di come un morso crea una situazione anomala nella gola di un cavallo sono stati spiegati e illustrati in articoli precedenti(Cook 1999b, 1999c, 2000, 2002a).Può avvenire una cascata di eventi respiratori durante la quale l’ostruzione respiratoria procede da un grado lieve ad uno severo o perfino mortale. In ogni cavallo usato con l’imboccatura, il grado di asfissia varia in funzione della natura dell’esercizio fisico. Un riassunto di una delle possibili cascate di eventi è la seguente:

  • L’imboccatura viene frequentemente usato (scorrettamente) per ottenere una flessione della nuca
  • La flessione della nuca ostruisce le vie aeree a livello della gola
  • L’imboccatura induce il cavallo ad aprire la bocca e a muovere la lingua
  • Questo permette l’ingresso dell’aria nella bocca e nella parte digestiva della gola, che provoca l’innalzamento del palato molle e l’ostruzione della parte respiratoria della gola
  • L’innalzamento del palato molle può portare la dislocazione dorsale del palato molle (DDSP) e a crisi di soffocamento
  • E’ anche responsabile dell’insorgenza dell’intrappolamento epiglottico
  • L’ostruzione della gola può portare a un collasso parziale della via aerea laringea
  • L’ostruzione della via aerea, a diversi livelli, è additiva, e provoca gli effetti più severi nel tratto terminale delle vie aeree (i polmoni)
  • L’ostruzione delle vie aeree in corrispondenza della giunzione fra la cavità nasale e la gola (le coane, o narici posteriori), causata dall’elevazione del palato molle, causa il collasso dinamico della gola e della laringe
  • L’ostruzione della gola e della laringe causa il collasso dinamico della trachea
  • L’ostruzione a lungo termine porta a deformità permanente della trachea (trachea a sciabola) e ad ulteriore ostruzione
  • A causa delle pressioni di aspirazione anormalmente alte che un’ostruzione causa nell’inspirazione, gli alveoli polmonari e i polmoni non possono funzionare adeguatamente
  • Tutti i fattori nominati traumatizzano i bronchioli del polmone e, secondo l’autore, causano la malattia delle piccole vie aeree.
  • Un liquido fortemente tinto di sangue viene risucchiato dai capillari contenuti nei tessuti polmonari e negli alveoli
  • Si sviluppa l’edema polmonare. “Edema polmonare da asfissia” è il nome preferito dall’autore per l’emorragia polmonare da lavoro, comunemente chiamata “sanguinamento” o EIPH.
  • Il “sanguinamento” causa un grave dolore toracico e aggrava l’asfissia.
  • Il cavallo può morire di congestione polmonare acuta e scompenso cardiaco
  • Oppure può semplicemente interrompere la competizione a causa del dolore, dell’ipossia e dell’estremo affaticamento
  • L’affaticamento può portare a cadute
  • Le cadute causano fratture agli arti
  • Le fratture agli arti possono rendere necessaria l’eutanasia

Imboccatura come problema di benessere per il cavallo e il cavaliere

Ogni metodo di comunicazione che sia gravato di tanti effetti collaterali pericolosi dovrebbe essere considerato controindicato e pericoloso. Ma per il solo fatto che l’imboccatura è dolorosa dovrebbe anche essere considerato inumana. A prescindere dalla considerazione etica, il metodo con l’imboccatura contrasta con fondamentali interessi di un cavaliere che intende sviluppare una collaborazione armoniosa con il cavallo ed ottenerne le migliori prestazioni. Un atleta dolorante non può dare il meglio, e non lo darà. Il dolore riduce sia l’abilità che la motivazione alla prestazione, ed è una potente causa di incidenti sia per il cavallo che per il cavaliere.

Non c’è un modo giusto di fare a cosa sbagliata. Secondo l’autore, il metodo di comunicazione con l’imboccatura è difettosa, inumana e pericolosa. L’autore guarda al giorno in cui l’imboccatura non verrà più usato e in cui questi strumenti diventeranno oggetto di curiosità nelle collezioni museali.

Se l’imboccatura è così dannosa, perché il metodo è sopravvissuto?

Innanzitutto, molte delle prove che oggi accusano l’imboccatura sono state pubblicate dall’autore solo negli ultimi sette anni.

In secondo luogo, fino a sette anni fa non esisteva un’alternativa di possibile utilizzo generalizzato. La situazione è abbastanza simile a quanto avviene nel campo della chirurgia. Una tecnica chirurgica tradizionale viene utilizzata fino al momento dell’introduzione di una tecnica migliore.Infine, come in tutti i progressi, ci si deve attendere un notevole intervallo di tempo fra il primo annuncio di un miglioramento, e la sua applicazione generalizzata.

Siccome l’umanità ha, da cinquemila anni, l’idea che l’uso di un morso per controllare un cavallo è sia accettabile che necessaria, ci vorrà tempo e coraggio per cambiare questo modo di pensare.Tuttavia, la buona notizia è che gli uomini e le donne di cavalli al giorno d’oggi non hanno affatto quella mentalità conservatrice che la tradizione potrebbe suggerire. [Nevertheless, the good news is that horsemen and horsewomen nowadays are nothing like as conservative in their thinking as tradition might suggest.] Molti sono molto aperti a nuove idee e migliaia di loro sono già passati da una briglia con morso alla nuova briglia incrociata senza morso (Cook and Strasser, 2003, Strasser and Cook, 2003).

Un’idea della diffusione e della profondità di questa nuova apertura mentale si può verificare leggendo i commenti degli utenti della nuova briglia sul sito www.bitlessbridle.com. Il movimento per l’equitazione naturale è in fase di crescente accelerazione e questo è un bene per il benessere sia del cavallo, che del cavaliere. (Cook 2001a, 2002b).

Perchè i metodi tradizionali senza morso non hanno scalzato l’imboccatura?

Gli hackamore, i bosal, i sidepull hanno una storia lunga come le imboccature. Ma nessuno di loro ha ottenuto l’accettazione generalizzata, probabilmente perché ognuno ha limitazioni pratiche. Ad esempio, gli hackamore e i bosal forniscono mezzi più che sufficienti per chiedere una fermata,ma sono poco efficaci per le girate. Al contrario, i sidepull sono generalmente adeguati per le girate ma sono poco efficaci per le fermate. Tutti e tre i tipi sono potenzialmente dolorosi e se ne può abusare (Tabella I). A parte ogni limitazione attualmente imposta dai regolamenti per le competizioni, queste forme tradizionali di comunicazione senza morso non sono universalmente applicabili a ogni cavallo, disciplina o cavaliere.

A differenza di questi metodi tradizionali di comunicazione senza morso e di tutti i metodi basati sul morso, la nuova Bitless Bridle ha il merito di non essere dolorosa, di fornire una comunicazione efficace per qualsiasi necessità, e di essere compatibile con le richieste fisiologiche di un cavallo in movimento. Inoltre, non può esserne fatto un abuso e, con l’eccezione di quei regolamenti agonistici che al momento non ne consentono l’uso, è utilizzabile in ogni disciplina. Per un confronto sistematico delle caratteristiche di ognuno dei metodi, vedete la Tabella I.

Classificazione dei diversi metodi di comunicazione in base alla loro azione

L’imboccatura a filetto può essere descritta come un metodo che attua la comunicazione soprattutto attraverso la bocca (labbra, lingua, gengive e osso mandibolare). Siccome la bocca è una cavità corporea, molto sensibile, un nome appropriato per il motodo potrebbe essere potrebbe essere metodo oral cavity rod[a sbarra orale] .Sono anche possibili azioni aggiuntive. In funzione della posizione della testa e dell’angolo in cui sono tenute le redini, può anche esercitare una trazioneverso l’alto come un retrattore per le labbra all’angolo della bocca. Se usato con un accessorio ausiliario(comea drop, flash or grackle noseband) eserciterà anche una pressione sul dorso nasale, specialmente se il cavallo proverà ad aprire la bocca. I filetti snodati e, con minore intensità, i filetti snodati francesi hanno un’azione di schiaccianoci sui lati e sulla cima delle barre. I filetti a tre anelli esercitano anche una pressione sulla nuca, ma sono morsi a leva e non dovrebbero essere definiti “filetti”.

Una doppia redine è costituita da un piccolo filetto, noto come “bradoon”, che comunica con la bocca come descritto precedentemente, e un morso propriamente detto, dotato di un’azione a leva che applica una pressione anche al mento e alla nuca. L’arco del morso ha lo scopo di ridurre la pressione sulla lingua, e di aumentare invece la pressione sulle barre della bocca. Per scopi descrittivi potrebbe essere chiamato un metodo jawbone vise[a morsa sulla mandibola], poichè – ad eccezione di quando viene utilizzato da mani molto esperte – schiaccia l’osso mandibolare tra due pezzi di metallo, l’imboccatura del morso e la catena del barbazzale. Siccomel’imboccatura a leva è sistemato nella bocca del cavallo più in basso del filetto, la pressione è applicata sulle barre a livello del corpo mandibolare piuttosto che sui suoi rami (vedi Parte I, Fig. 2).Un filetto esercita più facilmente la sua pressione a livello dei rami mandibolari, soprattutto se è sistemato “alto” nella bocca.

Il morso Western è un morso a leva usato senza filetto aggiuntivo. Ha una lunga asta e un’estensione a spatola sulla parte boccale, progettata per esercitare una pressione sul palato duro. Normalmentel’imboccatura viene applicato dopo che il cavallo è completamente addestrato a rispondere al bosal, poichèl’imboccatura a leva viene vista come il tocco finale dell’istruzione di un cavallo già molto ben addestrato. Quando viene usato da un cavaliere eccellente non viene usato affatto, poichè le redini sono costantemente lasche. Le redini sono usate soltanto come “redini di appoggio”, poichè l’imboccatura a leva non è adatta alle girate. Se usato da chiunque non sia un maestro,l’imboccatura Western è uno strumento doloroso sia per la sua notevole azione di leva, sia per il notevole dolore che è in grado di infliggere al palato duro (oral cavity rod plus jawbone vise plus roof of mouth prod [bastone nella bocca + morsa mandibolare + pungolo palatale]).Un morso a spatola viene talora utilizzato, in modo inappropriato, nella speranza di evitare che il cavallo metta la lingua sopra al morso.

Gli hackamore meccanici comunicano prevalentemente con la pressione attorno al dorso nasale e al mento, con un po’ di pressione secondaria sulla nuca. A scopi descrittivi potrebbe essere chiamato un metodomuzzlevise [a morsa sul muso] , poichè stringono l’intero muso tra una cinghia nasale e una catena nel solco mentoniero.

Gli hackamore inglesi e i sidepull agisono principalmente con una pressione sul dorso nasale. Possono essere chiamati metodo bridge-of-nosehoop [a cerchio sul dorso del naso].

La Bitless Bridle, invece, comunica attraverso un’intensità di pressione irrilevante. Per come è fatta la testiera, questa pressione è distribuita intorno all’intera testa, ossia attorno al dorso nasale, sotto il mento, lungo il lato della guancia e sopra la nuca (Fig 2).

Bitless BridleFig 2. Si vede l’incrocio e l’azione dellaBitless Bridle.Il diagramma sulla destra è una vista dal basso della testa, che mostra come la trazione sulla redine destra (frecce bianche o gialle) si trasforma in una pressione sul lato sinistro della testa. Le freccie rosse o grigie indicamo solo alcune delle aree che sono compresse, perchè la pressione viene anche applicata alla nuca, al dorso nasale e sotto la mandibola.

La sua azione può essere al meglio descritta come un abbraccio benevolo o un whole-head-hug (TabellaI).La testiera distribuisce una leggera pressione su una larga area di tessuto relativamente insensibile, mentre il metodo basato sul morso focalizza un’alta pressione su un tessuto estremamente sensibile. Inoltre, con il metodo whole-head-hug qualsiasi sia la pressione che applicata al livello delle mani del cavaliere è attenuata prima di raggiungere i tessuti della testa. Paragonate questo comportamento col metodo basato su un morso a leva (jawbone vise method) nel quale qualsiasi pressione applicata sulle redini non soltanto agisce su una piccola zona di tessuto sensibile della bocca, ma viene anche rinforzata di tre o quattro volte. La caratteristica dell’incrocio del metodo whole-head-hug significa che anche quando un cavallo sobbalza di paura e un cavaliere istintivamente si aggrappa sulle redini per riacquistare l’equilibrio, l’entità della pressione non è mai tale da causare dolore. Questo significa che, qualsiasi cosa abbia spaventato il cavallo, l’incontro non è immediatamente seguito da un improvviso dolore. Il risultato è che il cavallo si riprende dello spavento più facilmente e non ha un ulteriore incentivo a sgroppare. Inoltre, la volta prossima che vedrà lo stesso ‘mostro’, non lo associerà con un improvviso dolore alla bocca. Sarà meno probabile che lo spavento sia seguito da manifestazioni ancora peggiori e non si svilupperà quel senso generale di nervosismo che è causato dall’attesa del dolore.

Parte III: Questionario sul profilo comportamentale

Alcuni commenti al questionario

Completando la prima colonna del questionario nella Tabella 1 nel momento in cui si sta usando un morso, un cavaliere può essere messo in guardia sulla presenza di problemi causati dal morso. I cavalieri potrebbero non aver sospettato che molti dei problemi che incontrano montando il loro cavallo erano dovuti al morso. La maggior parte dei problemi elencati nel questionario (circa 100) sono, nella gran parte dei casi, causati da morso. Oltre un quarto dei problemi sono causati esclusivamente dal morso. Tuttavia, ce ne sono molti che non sono specifici e che potrebbero essere attribuiti sia al morso, che a dolore da altra origine (per esempio, da una sella non adatta o dalla presenza dei ferri).

Completando la seconda colonna dopo che l’imboccatura è stato eliminato, è possibile identificare quali problemi sono effettivamente causati dal morso (in genere, una lista sorprendentemente lunga) ed evidenziare i rimanenti, che richiedono la ricerca di una qualche spiegazione alternativa. Un momento adatto per il completamento della seconda colonna potrebbe essere dopo un mese di utilizzo della nuova testiera. Se è completata dopo una-due settimane dall’inizio della Bitless Bridle, dopo anni di uso del morso, alcuni dei problemi persistenti potrebbero essere ancora attribuibili al morso, ma semplicemente potrebbero richiedere ancora un po’ di tempo per la loro risoluzione. Questo vale, soprattutto, per la neuralgia trigeminale, ma anche il ricordodel dolore potrebbe richiedere del tempo per svanire.

Il questionario serve al cavaliere anche come un aiuto per una diagnosi e una guida al trattamento dei problemi. Per esempio consente al cavaliere un mezzo per differenziare la improbabile probabilità che un determinato problema comportamentale sia un tratto caratteristico della personalità del cavallo, da quella, molto più frequente, che sia dovuta all’induzione di dolore, magari inconsapevole. Molti cavalieri sono sorpresi nello scoprire che alcuni caratteri del loro cavallo, che pensavano innati e, quindi, permanenti, erano in realtà facilmente correggibili con la sola eliminazione del morso. I cavalieri che avevano l’impressione che il loro cavallo non odiasse l’imboccatura possono cambiare idea dopo aver letto la tabella I.

Una raccolta di questi questionari può venire utilizzata come database per future ricerche. Inoltre, l’autore può utilizzare la prima metà del questionario (la colonna del profilo comportamentale, usando l’imboccatura) come base per mettere in guardia i cavalieri sui problemi che stanno vivendo con il loro cavallo.

Il questionario è basato su un articolo pubblicato all’inizio del 2003 (Cook 2003), nel quale i problemi, risolti in 605 cavalli con l’eliminazione dei morso, erano elencati in ordine decrescente. Il materiale è stato adesso aggiornato e riorganizzato con lo scopo di costruire un questionario.

Nel compilare la tabella originale, l’autore ha imparato due cose che è opportuno sottolineare. Prima di studiare le relazioni degli utilizzatori, non aveva capito completamente il grado del dolore causato dal morso e della paura che genera nel cavallo. I più comuni effetti negativi comportamentali erano classificabili all’interno delle “quattro F” di “fright, flight, fight and freeze” [spavento, fuga, lotta e blocco]. Analogamente, si può dire che, nonostante che l’imboccatura sia responsabile di non meno di 100 problemi del cavallo, per la gran parte sono sottogruppi dei primi quattro. LA PAURA del dolore è il fattore fondamentale, poiché la paura è il fattore motivazionale di tutte le “quattro F”.Tralasciando completamente l’argomento del benessere animale, si può affermare sui morsi in generale, dal punto di vista del benessere umano, che non è una buona idea usare un metodo che causa dolore e spaventa un animale grande e potente come un cavallo.Un detto equestre è che il dolore fa tirare il cavallo.

Risultati

Naturalmente, è improbabile che un cavallo manifesti tutti i problemi. La disciplina equestre praticata con il cavallo influenza la probabilità dei vari problemi. Ad esempio, i cavalli da dressage nei quali si richiede un alto grado di flessione della nuca (spesso ottenuta erroneamente con la pressione sulle redini piuttosto che con una vera riunione) sono più soggetti a soffrire di una sindrome della testa scossa. I purosangue da corsa, ai quali si chiede di lavorare al massimo delle loro capacità atletiche, sono particolarmente soggetti al sanguinamento polmonare. I cavalli da comperizione, fatti gareggiare con due morsi in bocca (un filetto e un morso overcheck), sono soggetti alla dislocazione dorsale del palato molle. Questi tre problemi possono verificarsi anche in altre discipline, ma la loro frequenza è inferiore.

Usando il questionario, si è osservato che un campione di 12 cavalli usati con l’imboccatura aveva da 11 a 36 problemi per cavallo, con una media di 23 problemi per cavallo. Usando la Bitless Bridle per periodi da quattro giorni a sei mesi (media 42 giorni), la percentuale di risoluzione dei problemi andava dal 38% al 94% (media 67%). Il massimo punteggio è stato ottenuto da un cavallo arabo di 11 anni, addestrato per il dressage. Questo cavallo aveva 33 problemi, 31 dei quali (94%) risolti dopo sei settimane.

Il fatto che oltre due terzi dei problemi di un cavallo possa essere eliminato in 42 giorni semplicemente eliminando uno o due pezzi di ferro dalla sua bocca, permette di capire il valore del metodo di comunicazione alla base della Bitless Bridle.

Dopo che i dati precedenti erano stati elaborati, un utente ha completato i questionari per tutti e quattro i cavalli da dressage che possedeva da molti anni. Fatto questo, risultava che ognuno dei cavalli aveva lo stesso numero di problemi (37). Eliminando l’imboccatura, tutti i problemi furono risolti, ad eccezione del problema di un singolo cavallo, che continuava a schiumare dalla bocca. Un altro utente aveva un cavallo che mostrava 50 problemi, 45 dei quali (90%) risolti dall’eliminazione del morso.

Riassunto

Dai tempi preistorici fino ad anni molto recenti, l’imboccatura è stato pensato come un metodo di controllo. Ma l’imboccatura non ha mai lavorato come il volante o il freno di un’automobile. L’uso della parola “controllo” ha portato a un grave fraintendimento nella storia dell’equitazione. Un morso non è e non è mai stato uno strumento meccanico per controllare il movimento di un cavallo. Usato bene, è uno strumento di segnalazione per la comunicazione. Non dovrebbe essere usato, e non può essere usato, per “controllare” nel senso di “comandare”. Dovrebbe solo essere usato per inviare una richiesta, per “suggerire” un’azione. Più gentile (ossia non dolorosa) è la richiesta, più è probabile che il cavallo acconsenta. Sfortunatamente, siccome tutti i morsi sono corpi estranei introdotti in una cavità corporea molto sensibile e usati per applicare una pressione altamente concentrata sull’osso, i morsi sono – per la loro stessa natura – dolorosi. L’unico modo per evitare del tutto che un morso faccia male è di non usarlo affatto.

Ma se non deve essere usato, cosa possiamo fare? Un “non-uso” sistematico può essere attuato da alcuni eccellenti cavalieri che cavalcano con redini flosce e un morso western. Ma anche nel loro caso l’imboccatura resta sempre uncorpo estraneo intrusivo che non ha ragione di stare nella bocca di un cavallo che sta lavorando. Anche se può non causare alcun dolore nelle mani di un cavaliere eccellente, interferisce comunque in altri modi con la fisiologia dell’esercizio fisico (Cook 1999b).Un cavallo che bruca è irritato da qualcosa in bocca. Lasciato decidere, certamente eviterebbe qualsiasi cosa che anche lontanamente sembrasse un morso.

L’autore conclude che, come mezzo di comunicazione, l’imboccatura è certamente inadeguato. Il dolore nella bocca induce i cavalli a correre (ossia, a scappare) o a protestare alzando la testa, sgroppando, impennandosi o mettendo in atto altre strategie di evitamento (Tabella I). Qualsiasi metodo di comunicazione che può essere usato in modo umano solo da un cavaliere esperto dopo molti anni di pratica, che può essere usato in modo umano solo in modo discontinuo da un cavaliere medio, e che non può affatto essere usato in modo umano da un principiante, non è un metodo di comunicazione raccomandabile.Un metodo che non può essere usato senza causare dolore se non da una piccola minoranza di cavalieri è, per definizione, inadatto all’uso generalizzato.

Anche se un lettore non è d’accordo su quanto detto,ci sono ulteriori problemi. Prima di imparare le sottigliezze della “corretta” applicazione ed uso del morso, un proprietario deve confrontarsi con il campo minato di “trovare” l’imboccatura giusto. Per scoprire “la giusta chiave per la bocca del cavallo” ci si aspetta che i cavalieri abbiano una approfondita conoscenza dell’anatomia della bocca del loro cavallo. I libri sulle imboccature avvisano che un cavaliere dovrebbe essere in grado di valutare sottigliezze come la larghezza della bocca, la profondità del solco linguale, la carnosità della lingua, la concavità del palato duro, la conformazione della mandibola e lo stato della dentatura. Anche supponendo che un cavaliere padroneggi perfettamente la tecnica di aprire effettivamente la bocca del cavallo per effettuare queste valutazioni, questi sono argomenti che restano un mistero per la maggior parte di chi si dedica all’equitazione.

Inoltre, chi sceglie di non rispondere alla difficile domanda se sia possibile scegliere e adattare correttamente un morso (non lo è), dovrebbe soltanto leggere un qualsiasi libro sulle imboccature per essere messo in guardia sulla mole di conoscenze e il grado di abilità richieste per il corretto uso e manutenzione di tale strumento. Il problema “lingua sopra l’imboccatura” è solo uno dei molti problemi che il cavaliere deve aspettarsi di dover risolvere. Un cavaliere medio che fallisce nell’impresa può consolarsi per il fatto che è in compagnia di numerosi cavalieri di grande valore che competono a livelli di Gran Premio.Poiché ben pochi cavalieri hanno le competenze per quello che viene chiamato “fare la bocca” di un cavallo, il metodo di comunicazione con l’imboccatura non può essere affatto raccomandato per quell’uso universale di cui ha goduto per tanto tempo. Dal cavaliere medio non ci si può aspettare l’esercizio della necessaria abilità e discrezione nell’uso del morso, più di quanto ci si possa aspettare che un bambino giochi in sicurezza con un rasoio aperto.

Anche la scelta e l’uso corretto di un hackamore o di un bosal hanno molti punti deboli. Ancora una volta, è richiesta esperienza ed abilità, oltre a un periodo addestramento sia del cavallo che del cavaliere.

In piacevole contrasto, non occorre essere uno studioso di anatomia nè un cavaliere straordinario per scegliere e usare il metodo Bitless Bridle. Sottili varianti nella conformazione della bocca e della mandibola e perfino l’eruzione dei denti permanenti non sono più motivo di preoccupazione. E’ ancora una buona idea occuparsi delle punte taglienti dei molari, ma, ad esempio, non occorre più eliminare il dente di lupoe non c’è alcuna necessità di creare “spazio per l’imboccatura”.Al contrario che con un hackamore o un morso, con la Bitless Bridlenon c’è modo di far male a un cavallo. Il metodo può essere usato da tutti i cavalli, in tutte le discipline, e da tutti i cavalieri, anche (e soprattutto) dai principianti.I cavalli che non sentono dolore sono di gran lunga meno nervosi. Essendo calmi, sono anche nella giusta disposizione mentale per imparare, così l’addestramento procede più veloce e con meno intoppi. Il cavaliere non ha bisogno di superare, evitare o correggere tanti problemi indotti dal morso o sopravvivere a tanti rischi scatenati dal dolore. E’ così facile per un cavaliere commettere degli errori, usando un morso.

Il metodo “whole-head-hug” protegge il cavaliere dagli errori per il fatto che, contrariamente al metodo basato sul morso, gli errori gravi sono quasi impossibili. Se la briglia è posizionata correttamente (un compito facile), non c’è veramente alcun modo di commettere un abuso. Come risultato, i cavalieri scoprono di essere più bravi di quanto pensavano. Vengono incoraggiati a essere meno dipendenti dalle redini e a comunicare maggiormente con l’equilibrio, il respiro, l’appoggio sulla sella e le gambe. Il fatto di cavalcare senza morso li rende cavalieri migliori. L’addestramento procede più rapidamente e si crea un’armoniosa collaborazione fra uomo e cavallo.

Scegliendo un metodo di comunicazione, un cavaliere ha le due possibilità di far male o abbracciare: di essere un nemico o un amico, un predatore o un partner. l’imboccatura comunica dolorosamente con il contatto fra metallo ed osso, e minaccia la sicurezza e il benessere del cavallo edel cavaliere. Lo hug comunica senza dolore con una pressione sulla testa, e aumenta la sicurezza ed il benessere. La raccomandazione dell’autore può essere riassunta rivoltando una frase ben nota… spare the rod and save the horse [risparmia il bastone e conserva il cavallo].

References

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Acknowledgments

The author is most grateful to the riders who provided the feedback on which the questionnaire is based.He is indebted also to the curators of the Smithsonian Museum, Washington, DC, the Field Museum, Chicago, the Museum of Comparative Zoology, Harvard University, and the Peabody Museum, Yale University for granting him access to their collection of equidae skulls.Figure 2 was drawn with the help of anatomical specimens provided by Dr. M. Kumar, Tufts University and tomograms provided by Dr. Ross Tucker, Washington State University.

Professor of Surgery Emeritus, Tufts University School of Veterinary Medicine. USA

Chairman, The Bitless Bidle Inc.

Current address: 206, Birch Run Road, Chestertown, MD 21620 USA

Tel: (410) 778 9005E-mail: drcook@bitlessbridle.com

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