Nel 1993 acquistammo quattro puledri con età compresa fra tre e quattro anni che avevano fino ad allora vissuto in allevamento e che non erano ancora stati ferrati. Cominciammo ad addestrarli rimandando di volta in volta il momento della prima ferratura, che vivevamo istintivamente come una profanazione di quei piedi tanto perfetti ed, allo stesso tempo, eccezionalmente resistenti.
Ma ahimé! Le sollecitazioni a ferrarli da parte dei tanti “esperti” e la nostra ignoranza di allora, ci spinsero a compiere con non poca riluttanza quell’atto inconsulto: ferrare i cavalli.
Dovevano passare sette anni per dare una risposta alla nostra istintiva riluttanza e per poter colmare l’ignoranza di allora che ci aveva portato a fidarci delle consuetudini senza alcun senso critico e dimostrando una grande pigrizia mentale. Ma, per fortuna dei nostri cavalli, non è mai troppo tardi.
Nell’anno duemila sollecitati dal buon amico Prof. Carlo Faillace, (www.proequo.it) storico, amante di cavalli e cavaliere di completo, scoprimmo ciò che chiunque potrebbe sapere soltanto se esistesse la buona volontà di volersi correttamente documentare e cioè che, storicamente, la ferratura è nata nel Medioevo e non per motivi protettivi nei confronti dello zoccolo, bensì per utilizzare i cavalli come arma bellica; i ferri infatti riproducevano la forma dello zoccolo ed erano dotati, avanti e dietro di acuminati spuntoni con l’intento di offendere le fanterie nemiche. In seguito, cominciando ad utilizzare sempre più i cavalli e sempre meno i buoi, come animali da trazione, per tralasciare le mutevoli (anche allora) mode del tempo, si pensò bene di eliminare gli spuntoni e lasciare il solo ferro che sicuramente, per il pensiero di allora, avrebbe reso gli zoccoli più resistenti.
Da allora sono passati più di mille anni durante i quali non abbiamo fatto altro che danneggiare continuamente e spesso irrimediabilmente questi nostri “amici”, si fa per dire….cavalli.
Oggi siamo negli anni 2000 e la fisiologia equina ci dice che lo zoccolo del cavallo ad ogni passo, in maniera impercettibile, si estende e si contrae facilitando la risalita della circolazione sanguigna e linfatica e tanti studiosi e veri competenti addetti ai lavori (Stasser in Germania, Jackson negli U.S.A., ecc.), lanciano allarmi sul danno che consegue al cavallo e a tutto il suo equilibrio scheletrico continuando a praticare la ferratura, per non parlare del danno provocato dai chiodi (rarefazione della cheratina con notevole indebolimento del tessuto che costituisce lo zoccolo che rendiamo pertanto sempre più fragile).
Dopo esserci adeguatamente documentati e formati su come poter effettuare la periodica manutenzione dei piedi sferrati, abbiamo sferrato tutti i nostri cavalli di qualsivoglia età ed abbiamo cominciato a raccogliere dati su quanto succedeva ad ogni singolo cavallo.
Oggi possiamo comunicare il frutto della nostra esperienza:
affinché lo zoccolo, a prescindere da quanto tempo sia passato dalla prima ferratura, possa ritrovare il perduto equilibrio (resistenza e flessibilità) occorrono da quattro a sei mesi;
abbiamo visto miracolosamente sparire mollette e problemi tendinei e, in un caso, anche un fastidioso eczema, resistente a qualsiasi terapia, a tutti e quattro i glomi;
nei cavalli utilizzati nel salto ostacoli, abbiamo notato un incremento delle performances valutabile nell’ordine del 20 – 30%;
sempre nel salto ostacoli non esistono terreni (sabbia o erba) in qualsivoglia condizione atmosferica in cui non vi è maggiore presa al terreno (effetto ventosa dello zoccolo sferrato);
sia in campagna che sull’asfalto – in sella a un cavallo sferrato – le possibilità di avere poca aderenza sono pressoché nulle; è palese, infatti, che è proprio il ferro applicato sullo zoccolo a determinare una totale assenza di attrito, che costringe all’utilizzo dei chiodi antiscivolo.
Cavalli nati nel nostro centro, che hanno avuto la fortuna di non essere mai stati ferrati, hanno necessità di una pressoché nulla manutenzione al piede, visto che la crescita dello stesso è estremamente più lenta, rispetto ai cavalli che sono stati ferrati in passato.
È stato avviato nel centro uno studio osservazionale sul cavallo sferrato ed è in programma l’organizzazione di alcuni stages in materia di sferratura, destinati a tutti coloro che volessero farne richiesta.